Nel nostro tempo la vecchiaia è vista in modo negativo, è l’età in cui non si produce ma si continua ancora a consumare, è l’età che necessita di cure e di accudimento,
ancor prima che un fatto personale, oggi la vecchiaia è un “problema sociale”. Non solo è aumentato il numero dei vecchi, ma anche il numero di anni che si vivono da vecchi. Inoltre la condizione
senile è molto eterogenea, c’è chi a ottanta anni è attivo, creativo ed ha una condizione affettiva stabile e c’è chi è povero ed emarginato.
Il panorama che attualmente si presenta ai nostri occhi è quello tipico della visione bipolare che mostra contemporaneamente due poli opposti di un fenomeno: l’anziano sano e l’anziano
malato, due tipologie che aprono a due mondi molto diversi tra loro.
Indipendentemente dallo stato di salute si possono rintracciare alcuni fattori che influenzano la vecchiaia: il livello culturale individuale e dell’ambiente, lo status sociale, la famiglia
che può essere più o meno accogliente, la personalità. Ma anche le storie di vita, lo stile di vita e l’annoiarsi sono fattori influenti sulla qualità della vecchiaia.
Definire le età della vecchiaia
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