I disturbi del comportamento alimentare

I disturbi del comportamento alimentare sono molto diffusi, spesso in modo sommerso perché è difficile ammettere di avere un disturbo di questo tipo. Purtroppo spesso si tende a minimizzare fino a quando la patologia non è così evidente da non poter più fare a meno di affrontarla.

Sono patologie complesse che riguardano tanto il corpo quanto la mente e si riflettono anche sulle relazioni interpersonali.

Fino a pochi anni fa venivano riscontrati per lo più nella popolazione giovane e femminile, negli ultimi anni invece si sono diffusi sia tra i generi sia indipendentemente dall’età.

Le cause sono di origine multifattoriale, vanno dunque ricercate in un insieme di fattori che vanno dalla predisposizione individuale, alla relazione familiare, ai condizionamenti socio culturali.

Il manuale internazionale di psichiatria DSM IV TR (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) afferma che i disturbi del comportamento alimentare sono caratterizzati da significative alterazioni del comportamento alimentare: mangiare troppo, non mangiare abbastanza, o mangiare in un modo estremamente malsano. Li classifica suddividendoli in:

  • anoressia: rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra del peso minimo normale.
  • bulimia: caratterizzata da ricorrenti episodi di “abbuffate” seguiti dall’adozione di mezzi inappropriati per controllare il peso.
  • disturbo da alimentazione incontrollata: (Binge Eating Disorder) presenta un comportamento alimentare di tipo bulimico, caratterizzato da  episodi di abbuffate  ricorrenti e reiterate nel corso della giornata, ma non seguite da manovre di eliminazione o di altri comportamenti compensatori ed è associato alla sensazione di perdere il controllo dell’atto del mangiare.
  • disturbi del comportamento alimentare non altrimenti specificati: altri tipi di DCA che non soddisfano le descrizioni dei precedenti.